venerdì 19 giugno 2015

Il ritorno del caffé

Sono anni che non prendo il caffé ed ho perso l'ispirazione.
Oggi ne ho sentito nuovamente il bisogno. Ne ho bevuto una tazza, qualità arabica, e come d'incanto mi è tornato il bisogno di scrivere.
Vorrei parlare di tante cose, ma è meglio procedere con calma, step by step.
Oggi mi voglio concentrare sugli occhi. Quelli delle donne.
Gli occhi delle donne sono come i radar, captano  segnali invisibili a 360º.
Comunicano tristeza e felicità con il solo battito delle ciglia.
Si trasformano in siluri quando esprimono rabbia e in caramelle quando comunicano dolcezza.
Sono capaci di ammaliare ma anche di incutere terrore.
Gli occhi di una donna sono il prologo di una storia: quella della sua vita.
Osservateli con attenzione e vi racconteranno un accenno del suo vissuto e, sopratutto, se varrà la pena proseguire con la lettura del resto della storia!

martedì 31 gennaio 2012

Caffè di classe

Vi ricordate di quando andavate a scuola e dei vostri compagni di classe?
Rocordate come erano ben assortiti? Ce n'erano per tutti i gusti! C'era il figlio di papà, uno o due al massimo. Tutti griffati e un pò con la puzza sotto il naso. C'era lo sfigato per eccellenza, quello a cui capitava di tutto. Un giorno gli moriva la nonna, il giorno dopo aveva un incidente con il motorino, poi uno con la macchina assieme agli amici, poi gli moriva il gatto e, poi ancora, gli veniva un'intossicazione per aver mangiato troppo nutella, e via di seguito. Il tutto per evitare di farsi interrogare!
Ovviamente aveva perennemente la media del 4!
Poi c'era la gatta, quella che indossava sempre i maglioncini aderenti e faceva odorare il suo profumo a tutti. Lei aveva sempre la media del 6 e 1/2, non poteva studiare troppo essendo impegnata ad accrescere la sua bellezza!. Poi c'erano quelli con gli occhiali spessi 2 cm. Studiavano giorno e notte, tanto da non avere neanche il tempo di lavarsi. Tanta fatica per avere, al più, la media del 7. C'era anche il barzellettiere/imitatore. Aveva sempre la battuta pronta per ogni evenienza e imitava i professori, quello di matematica in particolare, alla perfezione. Era così bravo che facevi fatica a capire se era lui o il professore vero!
C'era anche tanta gente normale, quasi insignificante, tanto che fai quasi fatica a ricordarti i loro volti.
Ed infine c'era la secchiona! La signorina so tutto io. "Non faccio guardare i miei quaderni a nessuno, non suggerisco e, sopratutto, non faccio copiare nessuno! Io studio come una matta e voi, fannulloni, vorreste beneficiare delle mie fatiche?" In genere, i secchioni godono della stima e della fiducia incondizionata dei professori, perché da loro non si aspettano passi falsi!
Ah come si sbagliano! Nella mia classe, per esempio, la secchiona aveva una "cartocciera" che sembrava un carro armato. E ad ogni compito di matematica e italiano copiava spudoratamente. In matematica prendeva buoni voti, ma mai eccellenti. In italiano, invece, scriveva temi degni di un Manzoni o un dante Alighieri e la Prof. la elogiava davanti a noi comuni e insignificanti studenti, costringendoci ad ascoltare la lettura del magnifico tema!
Chissà perché i secchioni sono quasi sempre di sesso femminile, brutte e, generalmente, antipatiche e odiate dal resto della classe?
Secondo voi sarebbe mai possibile avere una prima della classe bella, intelligente, simpatica, amata dal resto dei compagni e che passa le soluzioni dei compiti in classe ai più bisognosi?

sabato 28 gennaio 2012

caffè figo.

Oggi, mentre bevevo il mio solito caffè, sola per essere stata abbandonata dalle mie amiche con le quali usulamente bevo il caffè mattutino, riflettvo su quello che sono, su ciò che ho fatto nella mia vita e quello che ho dovuto fare per ottenere le cose che ho desiderato e il prezzo che ho dovuto pagare. Ho cercato di fare un bilancio per capire se erano stati più i successi o i fallimenti e per stabilire se sono una donna soddisfatta o fallita!
Bè la risposta non è facile, e cartamente non si riesce a fare una sintesi nel breve tempo di un caffè. Sicuramente ho dovuto fare tanta fatica e dimostrare di essere brava, preparata, capace, responsabile, tenace, intraprendente, seria, brillante, attenta e affidabile.
In più, essendo pure donna, ho dovuto dimostrare tutte queste cose con una fatica doppia rispetto agli uomini.
Vi confesso che, invece, mi sarebbe piaciuto essere una strafiga dai lunghi e fluenti capelli biondi, i denti bianchissimi, misure 90, 60, 90.
Una di quelle che quando fanno un sorriso fanno aprire tutte le porte, che quando fanno un colloquio di lavoro con le gambe accavallate e il golfino a V vengono assunte, che fanno carriera sulla corsia preferenziale perché sono belle e gentili e indossano il tailler taglia 40. Una di quelle che non deve parlare per ottenere quello che vuole, basta solo che mostri di desiderare qualcosa, tanto c'è sempre qualcuno pronto a soddisfare il suo desiderio.
Non è che io sia insoddisfatta di essere quella che sono, ma ogni tanto ho il desiderio di poter soddisfare i miei desideri senza dover fare tanta fatica. Vorrei essere bellissima per realizzare i miei sogni con il minimo sforso.

martedì 24 gennaio 2012

Caffe' super dietetico

Non ci crederete! Stento a crederci anche io.
Giusi e Lina stanno dimagrendo!
Sono a dieta da 10 giorni, mangiano le stesse cose, bevono la stessa pozione magica dimagrante ma sopratutto si controllando a vicenda!
Entrambe hanno perso 2 chili! E già cominciano a fare sogni di gloria.
Pensate, una ha gia' iniziato a provare i bikini, compresi quelli striminziti cosi' ha trovato la forza, il coraggio e la motivazione per andare avanti e perdere altri 10 kg con l'obiettivo di indossare il brasiliano!
L'altra ha iniziato la prova dei jeans taglia 42, riuscendo, per il momento, ad alzarli sin sopra le ginocchia, mentre sino ad ieri si fermavano a livello della rotula!
Anche in questo caso armata di tanta buona volonta' e dal desiderio di vincere la battaglia contro la ciccia, 10 Kg in meno, naturalmente oltre i 2 già andati, saranno sufficienti per far salire i tanto amati jeans tg 42 fino alle chiappe!
Coraggio! La strada e' quella giusta, prima o poi ce la farete!

martedì 17 gennaio 2012

Caffè dietetico

Quante volte avete sentito dire ad una donna, "domani comincio la dieta!"? E quante volte, il giorno dopo l'inizio della tanto osannata dieta, panacea di tutti i mali, avete sentito pronunciare frasi del tipo "ieri ho avuto un contrattempo, quindi inizio domani", oppure "ieri ho iniziato la dieta ma ho dovuto fare un'eccezione" o, ancora, "si, ho iniziato la dieta; infatti a pranzo ho mangiato 2 gallette di riso, tonno al naturale e un'insalatina ma a cena, ecco.... ho dovuto cedere ad una tentazione .... ma niente di grave!".
Questo tipo di frasi o altre simili si sentono dopo che una donna si è guardata allo specchio e vede un rotolino nel giro vita, i fianchi un pò allargati, il lato B troppo pronunciato, dopo che fa fatica ad infilare una gonna o quando i pantaloni stentano a salire su per le gambe o ad abbottonarsi.
Quando acquisisce la coscienza di essere grassa, si sente enorme e inadeguata; ha la sensazione di essere guardata da tutti e allora comincia ad indossare abiti molto ampi, tali da nascondere tutti gli opulenti difetti.
Poi scatta il sentimento della riscossa! Basta, il grasso in eccesso deve andare via! Scatta l'operazione dieta.
Quindi sceglie con accuratezza i cibi da mangiare e le calorie da assorbire giornalmente, nonché la medicina adeguata per ridurre la fame e assorbire meno grassi.
Finalmente ci siamo! 3, 2, 1 e VIA!
Colazione: thé senza zucchero e 2 fette di pane biscottato;
Metà mattina: 1 mela;
Pranzo: insalata verde e finocchi, 125 gr. di tonno al naturale, 2 gallette di riso, 1 pillola assorbi grasso alle alghe marine;
Merenda: 1 arancia;
Cena: 150 gr. di petto di pollo, spinaci lessi, 2 gallette di riso
STOP
Fine della prima giornata. Ha seguito pedissequamente la dieta e si sente soddisfatta. Ma ha fame. Sul tavolo avanza mezzo piatto di risotto al radicchio.
"Che fare?"
"Mi farà ingrassare?"
"Ma cosa vuoi che sia! E' solo mezzo piatto ed è con le verdure, che hanno poche calorie!"
"Che faccio?"
"LO MANGIO!"

lunedì 16 gennaio 2012

caffè studioso

E' giunta l'ora di affrontare un argomento un pò scottante. Sono sicura che dopo non potrò presentarmi al bar per almeno una settimana. Ma non riesco più a tenermelo perché c'è l'ho sul groppone. Quindi corro il rischio.
Comincio con una domanda.
Secondo voi è normale che una mamma tutti i pomeriggi, nessuno escluso, passi il suo tempo a studiare accanto ai figli? Che le viene l'ansia quando i compiti sono troppi e deve studiare fino alle 11 di sera?
Pensate, è pure andata di nascosto a comprarsi il bignami della grammatica italiana e anche quello di matematica perché si è convinta di avere qualche lacuna! 
Diciamo pure la verità, i voti all'inizio non erano particolarmente brillanti, quindi ha creduto bene di colmare le sue lacune approfondendo lo studio sui Bignami.
Ora i bambini viaggiano a botte di 8-9-10 e quindi manifesta soddisfazione e orgoglio, non si sa bene se per se stessa o per i figli!
Gli impegni sono diventati così fitti che non c'è più spazio per nulla durante il pomeriggio. Guai a chiedere di fare un giro di shopping, una partita di burraco o una semplice passeggiata!
Non c'è alcun argomento che riesca a convincerla di staccarsi dai figli. E' convinta che loro abbiano bisogno di lei per studiare e che da soli non ce la possono fare.
La storia è diventata nota anche a scuola, sicché i professori hanno deciso all'unanimità di conferirle una laurea ad honoris causa in pedagogia dopo la discussione della tesi di laurea intitolata "la mamma chioccia - il modello di educazione del futuro".

mercoledì 11 gennaio 2012

Caffè radiografato

Oggi pomeriggio ero al bar con un'amica per prendere un caffè. Ci siamo sedute al tavolo per stare un pò più tranquille e per gustare il nostro caffè rilassatamente.
Nel tavolo accanto c'erano 2 belle signore. Entrambe bionde con lisci e lucenti capelli lunghi, appena acconciati dal parrucchiere; una aveva con giubbino Fay, borsa Prada, jeans non identificati, scarpe hogan, l'altra indossava un Moncler, borsa Chanel, abitino non identificato, scarpe Prada; entrambe portavano ricchi gioielli tempestati di pietre preziose, ovviamente.
Fisicamente erano messe bene, non magre ma neanche grasse, le mani perfettamente curate con  unghie laccate, la pelle liscia e il trucco ben fatto.
Le due signore si assomigliavano molto, avevano uno stile molto compatibile ed erano ben conscie del loro status. Si perché era molto evidente che loro "se la sentivano", "se la tiravano", cioè si sentivano superiori. Superiori a chi non si riesce bene a capire, ma la sensazione netta che trasmettevano era proprio questa.
Poi è entrata una ragazza, sui 28-30 anni, fisico mozzafiato ma non ostentato, trucco appena percettibile, capelli lunghi morbidi che scendevano sulle spalle con noncuranza, abbigliamento semplice comprato a circa € 20 al Kg, denti bianchissimi e sorriso disarmante.
Le 2 belle signore l'hanno prima guardata con noncuranza, poi studiata con insistenza, quindi, senza proferire alcuna parola, si sono alzate all'unisono e sono andate via, praticamente sono scappate.
E finalmente noi siamo riuscite a bere il nostro caffè.